(askanews)
“The Green Fit”, l’Italia insegna agli Usa a mangiare meglioFormat formativo al via da NY il 30 settembre
New York, 27 set. (askanews) – Parte da New York ma viaggerà negli Stati Uniti “The Green Fit”, il format formativo pensato per sensibilizzare, educare e formare i consumatori americani a stare meglio e sentirsi in forma lottando contro l’obesità grazie ai prodotti che compogono il cosidetto “paniere della dieta mediterranea”.
Ideato dalla GP Communications North America e prodotto da Filippo Berio, il marchio di olio di oliva distribuito nei mercati esteri dall’italiana Salov, “The Green Fit” prevede show cooking, seminari, incontri con giornalisti, buyer, stakeholder e istituzioni oltre a un portale dedicato (www.thegreenfit.com) e un canale social.
“Noi siamo quello che mangiamo, e se mangiamo male il nostro corpo ne paga le conseguenze”, ha spiegato in una nota Marco de Ceglie, coordinatore del progetto nonché Ceo North America di Filippo Berio e componente del Board della North America Olive Oil Association. “Con The Green Fit possiamo spiegare agli americani in termini semplici come è possibile mangiare bene e alla portata di tutti”.
Cucine Scavolini, che ospiterà gli eventi presso i suoi showroom, sarà partner dell’iniziativa che vede coinvolti anche lo chef Andrea Zanin e la nutrizionista Lucrezia Scarampi.
Dazi: De Ceglie (Berio), dannosa anche ipotesi rotazione ‘Tariffe a scapito anche della salute degli americani’
(ANSA) – NEW YORK, 1 OTT – Molti prodotti importati dall’ Europa su cui l’amministrazione Usa sarà autorizzata a porre dei dazi dopo la sentenza del Wto potrebbero essere nelle categorie alimentari, e per Marco de Ceglie, Ceo North America di Filippo Berio e componente del Board della North America Olive Oil Association, “questo rappresenterebbe un danno economico per le aziende italiane, ma anche un danno di salute per i consumatori americani”. “E c’è l’ipotesi che Washington scelga di adottare un sistema a rotazione, con una prima lista di categorie soggette ai dazi per sei mesi, che poi vengono sostituite”, continua: i dazi sono “comunque un grosso danno se colpiscono prodotti dell’alimentazione italiana come olio, vino, formaggio. E se saranno anche a rotazione si aggiunge un fattore di incertezza che non e’ compatibile con la gestione di un’ azienda”. Oltre questo, precisa, “ci sarà un enorme cambiamento per la salute degli americani, poiché per alcune categorie non ci sono prodotti da fonti alternative che non saranno assoggettati a dazi”. De Ceglie lo spiega a margine di un’iniziativa tutta tricolore che punta proprio ad aiutare gli americani a vivere meglio mangiando meglio, grazie anche alla dieta mediterranea. Si chiama ‘The Green Fit’ e vuole spiegare e insegnare il mangiar bene agli americani che sono alle prese con una emergenza sull’obesità (riguarda il 39,8% degli adulti e il 20,6% degli adolescenti).